Lo studio del colore e Visual merchandising- Parte 2

Regole della Cromatologia.

Nel post precedente Lo studio del colore e Visual merchandising- Parte 1 abbiamo parlato dell’importanza di creare e generare armonia tra i colori. Attraverso questo post cercheremo di mostrare come le teorie sul colore s’inseriscono all’interno del visual merchandising.

La Teoria dei sette contrasti del colore di Itten si è mostrata fondamentale nella disciplina del visual merchandising. Ha permesso di verificare l’efficacia degli effetti cromatici nella realizzazione di allestimenti interni o vetrine.
All’interno di questa teoria troviamo 7 contrasti:
1 contrasto di colori puri: è molto semplice da ottenere perché basta accostare due o più colori al massimo grado di saturazione (es. rosso-blu-giallo). L’effetto di questo contrasto è energico e chiassoso. Viene particolarmente utilizzato nel settore tessile- abbigliamento giovanile (teenager), o nella presentazione di prodotti informali (fascia medio/ medio-bassa).
2 contrasto di chiaro e scuro: rappresenta un contrasto di luce e buio. Il massimo contrasto viene ottenuto accostando il bianco e il nero, ma esistono molte tonalità di grigio che possono mediare in modo graduale il contrasto tra nero e bianco.
3 contrasto di freddo e caldo: i colori freddi sono quelli più vicini ai raggi ultravioletti (blu, viola, verde) mentre quelli caldi sono quelli più vicini agli infrarossi all’interno dello spetto visibile (rosso, arancio, giallo). Accostando i colori freddi e caldi otteniamo valenze espressive riconducibili agli effetti: vicino- lontano, pesante- leggero, ombreggiato-soleggiato ecc..
4 contrasto di complementari: è ottenuto dal contrasto dei colori opposti all’interno del cerchio cromatico a dodici parti (es,. giallo – viola, blu- arancio, rosso – verde).
5 contrasto di simultaneità: è ottenuto dalla necessità del nostro apparato visivo di ripristinare una condizione di equilibrio. Nel momento in cui ci viene presentato un colore, contemporaneamente il nostro occhio necessita del suo complementare (es. se viene presentato il giallo il nostro occhio esige il verde). Il colore prodotto è presente solo nella nostra percezione (cervello) e non nella realtà.
6 contrasto di qualità: è il contrasto tra colori puri luminosi e colori impuri offuscati (cioè colori che hanno perso la luminosità).
7 contrasto di quantità: è il più importante nel visual merchandising. Per ottenere questo contrasto vengono messi a confronto due porzioni di colore che occupano spazi diversi.
Quello che si cerca di ottenere è una condizione di equilibrio ed armonia che viene ottenuta considerando i valori di luminosità dei colori introdotti da Goethe.

In ambito del visual merchandising i criteri più utilizzati sono:

Gradazione: vengono presentate tutte le sfumature di un tonalità attraverso un passaggio equilibrato ed armonico di toni che vanno dal più scuro al più chiaro o viceversa.immagine 7.jpgimages-2.jpeg

Sequenza cromatica: i colori vengono presentati in maniera graduale seguendo passaggi di tonalità.

Contrasto: ripetizione, per un certo numero di volte, di uno stesso accostamento di colori.imamgine 2.jpgOltre all’accostamento dei colori è necessario considerare la colorazione della superficie su cui andranno posizionati prodotti e oggetti, l’illuminazione utilizzata e le dimensioni spaziali. Basta cambiare questi elementi per osservare fenomeni completamente diversi. Su uno sfondo scuro, infatti, gli oggetti chiari emergono più facilmente di quelli scuri.

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Oltre al colore altri elementi hanno un forte impatto sul consumatore e le dinamiche di acquisto. Esplora i seguenti post:

Fragranze nell’aria,  La musica nelle vendite Parte 1 e Parte 2

 

Bibliografia

Zaghi K. (2012), Atmosfera e visual merchandising: ambienti,relazioni ed esperienze. Franco Angeli, Milano.

Zaghi K. (2014), Visual merchandising. Franco Angeli, Milano

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